La nostra camera più bella. Una finestra sul mare e le isole. Uno sguardo sulla nostra città. Al mito della sua nascita è dedicata questa stanza: Cerere, dea del grano, perse una falce mentre percorreva la Sicilia su un carro alato. Da quella Falce nacque Trapani.
A lui è dedicata la nostra camera tripla: curata nei dettagli, con i suoi colori chiari che ricordano il mare, quello stesso mare che si scorge all’orizzonte.
Il gigante Encelado, durante lo scontro per la lotta al potere tra Dei e Titani, nel tentativo di fuggire venne colpito da Atena, che lo fece precipitare dall’alto del cielo, scagliandogli addosso un enorme masso: LA SICILIA. Encelado rimase sotterrato dal peso dell’isola con l’alluce del piede destro sotto il Monte Erice, la gamba destra verso Palermo, la sinistra verso Mazara, il busto al centro dell’isola sotto Enna, le braccia verso Messina e Siracusa, la testa e la bocca sotto l’Etna, la cui attività è dovuta al respiro infuocato del gigante. A Encelado è dedicata la nostra camera quadrupla.
Uno dei due mostri marini più temuti nelle storie leggendarie dei marinai che passavano nello stretto di Messina. Ma Scilla, nasce come ninfa, trasformata in mostro da Circe, perché gelosa di Glauco che era innamorato di Scilla e non di lei. Per l’errore Scilla si gettò in mare trasformandosi in uno scoglio. A lei è dedicata la nostra camera doppia.
Ad Erice è dedicata la nostra stanza matrimoniale con vista sulla pineta e sul ruscello della nostra country house.
Cariddi era l’altro mostro, mitica personificazione di un vortice formato dalle acque dello stretto di Messina, che insieme a Scilla era il terrore dei marinai. Di Cariddi si sa ben poco: di sicuro era una ninfa.
A lei è dedicata la nostra camera doppia. Omero fu il primo a parlarne, dicendo che il mostro ingoiava tre volte al giorno un enorme quantità d’acqua per poi sputarla trattenendo, però, tutti gli esseri viventi che vi trovava. A Cariddi è dedicata la nostra camera matrimoniale.
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